La storia di Claudia
25 Gennaio 2022
La storia di Claudia – (Verona)
“Se qualcuno mi chiedesse qual è il mio primo ricordo dell’infanzia, risponderei che mia mamma mi controllava quanti biscotti mangiavo per colazione”
Così ho detto al chirurgo la prima volta che l’ho incontrato, durante le “porte aperte” che si tengono ad ottobre. Era l’ottobre del 2018, avevo partorito da qualche mese la mia bimba ed ero arrivata al mio limite mentale, quella molla che ti fa scattare e dire che così non si può andare avanti.
Ho prenotato la visita senza dire nulla a nessuno, dopo che ho incontrato il medico, la sera stessa ho detto alla mia famiglia che mi sarei operata. Per me, a dieta praticamente da sempre, sempre definita obesa, la decisione è stata spontanea, quasi liberatoria, non perché sia la bacchetta magica che risolve tutto, ma perché finalmente avevo deciso di cambiare per me ma soprattutto per i miei figli, che avevano e hanno tutt’ora il diritto di avere accanto una mamma che possa accompagnarli lungo il percorso della vita.
Quindi è stata con tranquillità e “leggerezza” che ho affrontato il percorso pre-operatorio, aspettando con ansia il giorno dell’intervento, arrivato dopo qualche mese.
Il giorno dell’intervento pesavo 131,5 kg, sdraiata sul lettino operatorio, mi sono detta “Così non devi tornare mai più, hai tre figli che ti aspettano a casa, quindi vedi di svegliarti, segui quello che ti dicono i medici e liberiamoci di sto peso”. Con un coraggio che non ho mai sentito mio, che non ho mai avuto in passato, ho affrontato il mio percorso post operatorio perdendo 50 kg. E’ stato quel coraggio ad aiutarmi, è stato lo specchio che mi rimandava un viso sempre più magro, sono stati i vestiti che iniziavano a stare larghi, sono state le scale salite di corsa senza fiatone, sono stati gli sguardi increduli di persone che non vedevi da tempo, il sedersi su una poltrona senza fatica; ma sono state anche le lacrime che mi rigavano il viso quando quello specchio mi rimandava un viso che io non riconoscevo, un corpo che io vedevo (e vedo tutt’ora in alcuni momenti) ancora obeso, perché è la testa che inganna, non lo specchio.
In tanti mi hanno chiesto come ho fatto a dimagrire così in fretta e io non ho mai voluto nascondermi, sono sempre stata sincera perché arrivare ad operarsi allo stomaco, a subire un intervento così drastico e invasivo, non vuol dire essere deboli, ma essere finalmente consapevoli di aver bisogno di un aiuto, ma questo aiuto non può partire dall’esterno ma deve scattare dentro di te perché altrimenti tutto torna come prima.
Sono passati quasi 3 anni dall’intervento e l’unica cosa di cui mi pento è non averlo fatto prima.
Ovvio che non è stato sempre tutto in discesa, le difficoltà ci sono state, soprattutto quando la bilancia si fermava o addirittura saliva (cosa fisiologica ma vallo a spiegare alla testa!), ho imparato a mangiare di nuovo, in maniera diversa perché alcuni gusti non piacciono più, altri li riscopri; ho imparato che la testa e la forza di volontà sono delle grandi alleate e che dentro abbiamo risorse che nemmeno conoscevamo; ho scoperto che camminare in montagna è davvero uno spettacolo, quando arrivi in cima senza fiatone e senti che potresti fare altri mille km; fare un’ora di zumba e non perdere una goccia di sudore; andare al mare e mettersi finalmente un costume in due pezzi, magari rosso come il colore che ami tanto; fare le corse con i tuoi bimbi ridendo come non mai e riuscire a prenderli in braccio tutti e tre insieme.
Il cambiamento è un processo lento e graduale, a volte la motivazione può calare ma li bisogna avere costanza e disciplina, non mollando mai lo sguardo dal nostro traguardo.