Dieta per dimagrire: quando non funziona?

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Le ragioni per cui le diete spesso falliscono e vengono abbandonate sono numerose. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, ciò che compromette davvero i risultati è l’atteggiamento che si assume.

Quasi sempre, quando si pensa ad una dieta, ci si focalizza e ci si proietta direttamente al traguardo: raggiungere i migliori risultati in pochissimo tempo, abbattendo le fisiologiche tempistiche che il nostro organismo richiede. 

Improvvisamente tutte le Panda si trasformano in Ferrari, per poi arenarsi a metà strada.

Qualcuno torna indietro, qualcuno si rassegna e si ferma e qualcun altro si rimbocca le maniche e prosegue adagio, consapevole che il suo è un percorso a tappe che richiede tempo per dare risultati e non una corsa contro se stessi.

Alimentazione per dimagrire: falsi miti

All’approccio generale verso le diete che ho appena tracciato, vanno ad aggiungersi una serie di falsi miti che accentuano ancora di più la situazione.

Ecco i principali – e scorretti – luoghi comuni sull’alimentazione sana:

  • eliminare i carboidrati 
  • togliere i condimenti 
  • evitare glutine e lattosio, se non necessario 
  • eccedere con alimenti pubblicizzati come fit e light
  • mangiare frutta a volontà 
  • prediligere l’ananas perché brucia i grassi 
  • più spuntini al giorno stimolano il metabolismo.

Quali sono i cibi sani per dimagrire? 

Tra le false credenze in tema di alimentazione spesso alcuni cibi vengono messi sotto accusa. L’idea comune è che facciano male, al contrario possono essere utili anche durante la dieta

Vediamo 3 esempi:

  1. Uova. Per anni le uova sono state demonizzate, con la paura che alzassero il livello di colesterolo nel sangue. Oggi, molti studi hanno dimostrato che non è così, anzi, sono un ottimo alleato durante un percorso nutrizionale. Contengono proteine nobili, grassi buoni, colesterolo non ossidato, minerali, vitamine e colina. Una raccomandazione: scegli uova biologiche da galline ruspanti, non da allevamenti intensivi. 
  2. Frutta oleosa. Ha proprietà antiossidanti ed è ricca di vitamine del gruppo B, E, sali minerali e fibre che gli regalano un buon potere saziante, oltre ad essere un’ottima fonte di Omega 3. Ti consiglio di provare anche le creme di frutta oleosa al 100%, sul pane tostato alla mattina sono eccezionali!
  3. Olio di cocco. È un alimento prezioso che favorisce l’assorbimento di nutrienti liposolubili, modula l’innalzamento della glicemia, oltre ad avere proprietà antivirali, antibatteriche, antifungine ed antinfiammatorie.
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Una dieta bilanciata basta da sola per perdere peso?

Finora abbiamo visto come i preconcetti sulle diete, sia sull’approccio che sui cibi, possono compromettere il loro stesso esito.

Negli anni mi è capitato di accogliere numerosi pazienti che, dopo aver concluso un percorso nutrizionale, avevano ripreso peso. 

Da queste esperienze ho osservato 3 comportamenti principali che tendono a incidere sui risultati di una dieta. Vediamoli insieme.

1. Pensare che il tuo percorso nutrizionale abbia un inizio e una fine

Il tuo percorso nutrizionale ha un inizio, perché ci sarà un momento preciso in cui inizierai a coltivare un nuovo rapporto con il cibo e a modificare le tue abitudini alimentari.

Ma se intraprendi un vero e proprio cambiamento, non ci sarà una fine. 

Sarà un approccio che dovrai portare avanti ogni giorno, mettendo in atto tutto ciò che hai imparato.

Se parti con l’idea che tra qualche mese tutto finirà, di sicuro nel tempo ricadrai nelle vecchie abitudini e di conseguenza tornerai al peso iniziale.

Non si tratta di una dieta lampo o di schemi restrittivi da giornale tipo detox, ma di un vero e proprio cambiamento con un percorso strutturato, organizzato e bilanciato che scegli di fare per te e per la tua salute.

Non importa se ci metterai un mese o due in più, se rallenterai o ti concederai un piatto ipercalorico; l’importante è arrivare, con la consapevolezza che questa sarà la tua nuova quotidianità

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2. Porsi obiettivi irrealistici

Talvolta, la causa del fallimento sta proprio negli obiettivi che ci poniamo: poco realistici, troppo lontani… Un po’ come uno scalatore che non pianifica il suo viaggio e le sue tappe, ma si vede già in cima alla vetta.

Questo atteggiamento, nove volte su dieci, ci porterà a fallire.

Prova invece a fissare piccoli obiettivi e camminare poco per volta. Il raggiungimento di costanti traguardi ti regalerà energia buona e soddisfazione che ti permetteranno di proseguire il percorso.

Ai miei pazienti dico sempre che non importa il tempo esatto con cui arrivano alla loro meta; ciò che conta è essere sereni, godersi il viaggio e raggiungere davvero il traguardo.

Il segreto? A volte basta avere un po’ di pazienza e fiducia in se stessi!

3. Abbandonare il percorso alla prima difficoltà

Hai “sgarrato” rispetto al tuo programma alimentare? Non preoccuparti, non è di certo l’occasione a fare la differenza, ma la quotidianità.

Alla base di un buon percorso nutrizionale deve esserci, prima di tutto, l’aspetto educativo.

In altre parole, bisogna imparare a gestire le occasioni che ci si presentano davanti e vivere il momento con serenità.

Non è giusto rinunciare sempre, devi gustarti l’attimo con la consapevolezza che il tuo organismo è una macchina che funziona bene e che non sarà di certo una manciata di zuccheri in più a rovinarti il percorso.

La “dieta” dev’essere intesa come uno stile di vita, non diventare uno stress.

Regime alimentare: cos’è e come si differenzia dalla dieta?

Un regime alimentare è più di una semplice dieta, è un intero stile di vita. Si tratta di sviluppare e mantenere nuove abitudini che dureranno per tutta la vita. 

Richiede la scelta di una nuova alimentazione, sana e ricca di sostanze nutritive, di praticare regolarmente esercizio fisico e di avere una visione mentale più consapevole e positiva. 

Una dieta prescrittiva, invece, prevede la creazione ed il rispetto di un piano alimentare con l’assunzione di alimenti specificatamente indicati, per un certo periodo di tempo

La differenza tra i due approcci è che il primo avrà uno scopo educativo (ti insegnerà a mangiare bene e questo ti rimarrà per tutta la vita) mentre il secondo ti permetterà di perdere peso e rimodellare il corpo ma con uno scopo fine a se stesso. 

Regime alimentare sano per dimagrire sulla pancia

In un percorso nutrizionale è importante concentrarsi non solo sul dimagrimento, ma anche sulla salute della pancia

Come fare? Inserire una buona quantità di fibra da frutta, verdura e prodotti integrali, oltre al consumo di acqua ed alimenti probiotici come lo yogurt. Questo ti aiuterà a mantenere una buona regolarità intestinale e ad eliminare quella spiacevole sensazione di gonfiore.

Ridurre il grasso addominale non è solo una questione estetica ma soprattutto di salute. L’eccesso di grasso sull’addome risulta essere pericoloso perché, quando gli adipociti accumulano un buon quantitativo di trigliceridi, aumentando di volume, producono ormoni pro-infiammatori.

Questo rappresenta un fattore di rischio per patologie metaboliche (insulino resistenza, diabete di tipo 2), cardiovascolari (ipertensione, infarto ed ictus) e tumorali. 

Al contrario, quando gli adipociti si sgonfiano con il dimagrimento, migliora la sensibilità insulinica e si abbassa l’infiammazione.

In parole semplici: il nostro stato di salute dipende anche da quanto sono gonfie le cellule grasse sull’addome.

Cibi per dimagrire sulla pancia

Sfatiamo subito qualche mito: non esistono cibi specifici che permettono di dimagrire solo sulla pancia o solo sui fianchi.

Esistono invece delle indicazioni nutrizionali che ti permettono di migliorare la salute addominale ed il gonfiore. 

Uno dei consigli principali è quello di consumare alimenti prebiotici come ad esempio la fibra dei prodotti integrali, della frutta e della verdura, e probiotici come il kefir. 

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Perché la dieta ferrea non funziona?

Fatica eccessiva, poca costanza e convinzione, obiettivi troppo ambiziosi, eccessivo obbligo di resistere alle tentazioni, mancanza di una buona motivazione, tagli drastici, sforzi sovrumani, stravolgimento delle proprie abitudini e gusti, pretesa di raggiungere il massimo risultato in pochissimo tempo, eccessivo stress richiesto all’organismo…

Le diete non funzionano per una miriade di motivi. Ma cosa accade quando sono troppo rigide? 

Quando ci si sottopone a diete troppo rigide e restrittive il corpo percepisce le diete restrittive come una vera e propria carestia. Dunque cerca di contrastarla agendo su:

  • risparmio calorico 
  • aumento del senso di fame.

Cosa comporta questa reazione? Che la perdita di peso sia accompagnata dal rallentamento del metabolismo basale

Finito il programma alimentare, il metabolismo non tornerà più al ritmo precedente e diventerà sempre più faticoso mantenere il peso raggiunto.

Piani nutrizionali drastici e proibitivi, inoltre, comportano perdita di muscolo ed acqua, ovvero riduzione di massa magra e conseguentemente abbassamento del metabolismo basale. 

Come affrontare una dieta tipo per dimagrire?

Iniziare una dieta significa muoversi verso il benessere, in un percorso nel quale si impara a camminare da soli, con sicurezza e autonomia, guidati ed educati da chi lo fa di mestiere.

Quante volte hai iniziato un percorso con la pretesa di vedere i risultati in pochissimo tempo? Se non funziona subito, allora non è la dieta che fa al tuo caso, non sei stato bravo o chi ti segue non è riuscito ad accontentarti…

Tutti questi pensieri negativi sono proprio ciò che fa fermare il tuo percorso e ti induce a cambiare la rotta.

Prova quindi a riflettere su questo punto: se per una volta, ti affidassi a qualcuno e liberassi la mente dai pregiudizi e dalle aspettative iniziali? 

Allora, solo allora, potrai vedere quanto è stato lungo il percorso che con fatica, passo dopo passo, sei riusciti a percorrere senza fermarti alle prime difficoltà.

Dieta ed approccio mentale per dimagrire: una testimonianza

Approccio mentale e alimentazione sana vanno a braccetto per raggiungere un peso forma sano. 

Oltre quanto abbiamo visto finora, ci sono le esperienze reali delle persone a dircelo, come la storia di Luca:

“Nel tempo, per varie situazioni personali, ho raggiunto un peso di 150 kg con un BMI di 49 aggravato da patologie cardiovascolari e motorie.

Non potevo più andare avanti così e ho deciso di contattare la Dott.ssa Scali. 

La prima visita è stata molto dettagliata e al termine dell’incontro mi sono state presentate 3 possibili soluzioni. Ho deciso di iniziare con un percorso dietetico personalizzato.

Era il 29 aprile.

Con un piano completo, appagante e facile da seguire, dopo quasi 3 mesi avevo già circa 30 kg in meno.

Il percorso è ancora lungo per raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati, ne sono consapevole, ma tantissimo è stato fatto”.

 

Esistono numerose opportunità e percorsi per ritrovare il proprio benessere.

Alcuni raggiungono l’obiettivo solo con un programma alimentare personalizzato e le proprie forze, altri hanno la necessità di un supporto psicologico o di essere affiancati da un personal trainer. 

Esiste un percorso migliore o peggiore? Assolutamente no! Esiste il percorso adatto a te!

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